Sclerosi multipla e occhi

La sclerosi multipla è una malattia autoimmune che colpisce il sistema nervoso centrale. Nei pazienti affetti da questa patologia si determina un’infiammazione che danneggia la mielina (la guaina che circonda le fibre nervose), gli oligodendrociti (le cellule che producono la mielina) e le fibre nervose.

Il processo patologico determina la formazione di placche, aree in cui la mielina è lesionata o assente, caratteristiche della sclerosi multipla. Le placche possono formarsi in diverse aree del sistema nervoso centrale (a livello del midollo spinale, del cervelletto e dei nervi ottici) e con il progredire della patologia e il perdurare della fase cronica tendono ad evolvere in sclerosi, con caratteristiche simili a cicatrici.

La sclerosi multipla può insorgere a qualsiasi età, ma più comunemente viene diagnosticata tra i 20 e i 40 anni. Si stima che nel mondo vi siano circa 2,8 milioni di persone affette da questa patologia, circa 1,2 milioni in Europa e 137 mila in Italia. Le donne sono più colpite degli uomini, in un rapporto di circa 3 a 1, e la malattia è più diffusa nel Nord Europa, negli Stati Uniti, in Nuova Zelanda e nell’Australia del Sud e meno nelle zone geografiche più prossime all’equatore. La sclerosi multipla può determinare diversi tipi di sintomi a seconda della sede, del numero e dell’entità delle lesioni. Molti pazienti affetti da questa patologia sviluppano complicanze a livello degli occhi, tra queste le più comuni sono:
Le complicanze oculari della sclerosi multipla hanno solitamente un impatto negativo sulla qualità di vita, generando limitazioni sia nella vita privata che lavorativa, isolamento, ansia e depressione. È molto importante che i pazienti che hanno problemi visivi si sottopongano ad esami oculistici specifici che permettano di individuare il problema e, se possibile, ricorrere alle cure e ai trattamenti disponibili.

In caso di sospetto di neurite ottica è necessario eseguire una visita oculistica approfondita con l’esecuzione di diversi esami, tra cui il campo visivo, i potenziali evocati visivi e la risonanza magnetica.

Se i sintomi visivi sono legati a una ricaduta della sclerosi multipla, il paziente deve essere sottoposto a trattamento con cortisone ad alto dosaggio. Inoltre, in caso di diplopia si può ricorrere all’utilizzo di lenti prismatiche per evitare lo sdoppiamento delle immagini e poter svolgere attività quali ad esempio guidare. Per il nistagmo le opzioni terapeutiche sono piuttosto limitate e includono l’impiego di lenti correttive allo scopo di correggere i difetti visivi determinati non solo dal nistagmo stesso ma anche dall’utilizzo di ausili ottici, quali ad esempio i dispositivi ingrandenti, comunemente impiegati nei casi di ipovisione per facilitare lo svolgimento delle attività quotidiane. Nei casi più severi di nistagmo il trattamento può prevedere la somministrazione di farmaci a base di tossina botulinica – che riducono temporaneamente l’intensità delle oscillazioni oculari migliorando la fissazione e l’acuità visiva – o l’intervento chirurgico, anche se non sempre risolutivo.

I trattamenti nati dal progresso della ricerca permettono oggi ai pazienti con sclerosi multipla di avere un’aspettativa di vita non molto diversa da quella delle persone non affette e mantenere una discreta qualità di vita. Anche se al momento non esiste una cura definitiva per la sclerosi multipla, i diversi tipi di terapie disponibili oggi sono senz’altro in grado di rallentarne la progressione e limitare quindi gli effetti della patologia sulla visione.

Dr. Alessia Bottoni
Biotecnologa e Ortottista esperta in Dry Eye

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