Occhio secco: cos’è e come si cura

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La sindrome dell’occhio secco, o dry eye disease o semplicemente occhio secco, è un disturbo oculare multifattoriale caratterizzato da instabilità del film lacrimale determinata da un’insufficiente produzione di lacrime o da un’eccessiva evaporazione delle lacrime stesse. Questa condizione è causata da una deregolazione della produzione della lacrima o da variazioni nella composizione del film lacrimale. L’occhio secco causa infiammazione oculare, cui si associano disturbi quali la sensazione di avere un corpo estraneo nell’occhio, occhi rossi, bruciore oculare e visione sfuocata.

La secchezza oculare può essere distinta in due forme:

  • evaporativa, nella quale il film lacrimale evapora troppo velocemente dalla superficie oculare, lasciando gli occhi secchi e asciutti tra un ammiccamento e l’altro;
  • iposecretiva, nella quale è prodotta una quantità di lacrima insufficiente rispetto al normale valore fisiologico.

Molte persone, anche in fasce d’età diverse, soffrono di secchezza oculare; tuttavia, molti sottovalutano l’importanza dei sintomi di questa condizione.

Cause dell’occhio secco

I principali fattori che determinano la sindrome dell’occhio secco sono: 

  • l’età avanzata,
  • l’appartenenza al genere femminile,
  • la menopausa,
  • l’utilizzo eccessivo di smartphone, tablet, computer, ecc.,
  • la disbiosi intestinale,
  • l’esistenza di patologie autoimmuni,
  • l’assunzione di antidepressivi.

La secchezza oculare può dipendere anche da altre cause quali: 

  • utilizzo eccessivo di lenti a contatto,
  • pregressa chirurgia oculare (ad esempio chirurgia della cataratta o refrattiva),
  • terapia farmacologica per il glaucoma, 
  • congiuntiviti allergiche, 
  • episodi frequenti di calazi palpebrali, 
  • blefariti, 
  • congiuntiviti allergiche.





La secchezza oculare si presenta come un discomfort della superficie dell’occhio e, se non trattata, tende ad evolvere innescando altre problematiche che vanno ad aggravare la situazione. Questa condizione, infatti, a seguito di alterazioni nella quantità e nella composizione del film lacrimale, o di disfunzioni delle ghiandole di Meibomio, comporta una produzione ridotta di molecole ad azione antiinfiammatoria (quali lattoferrina e lisozima), che risultano quindi insufficienti nelle lacrime. Ciò determina l’aumento di markers e citochine infiammatorie che portano alla sintesi di molecole ossidanti che danneggiano l’equilibrio lacrimale. La cascata infiammatoria che ne consegue è la causa principale dei sintomi oculari avvertiti dalle persone affette da occhio secco.   

Come si diagnostica l’occhio secco

Per diagnosticare l’occhio secco è necessario eseguire una visita oculistica specialistica, in questo modo sarà possibile trarre indicazioni sullo stato di salute della superficie oculare. La visita mira a valutare la quantità e la qualità del film lacrimale, principali indicatori per la diagnosi di occhio secco. A tal fine si eseguono test quali: 

  • il test di Schirmer, un esame non invasivo utilizzato per la misurazione della lacrima basale e riflessa, eseguito con e senza anestesia topica;
  • la misurazione dell’osmolarità lacrimale, che consente di trarre informazioni sul grado di infiammazione delle lacrime mediante una misurazione rapida e indolore; 
  • il test di rottura lacrimale (B.U.T.), un esame non invasivo che richiede pochi secondi e può essere eseguito con e senza colorante per il film lacrimale per determinare il tempo che esso impiega per evaporare dalla superficie oculare; 
  • la meniscometria lacrimale, che consente di determinare l’altezza del menisco lacrimale mediante l’applicazione di una striscia di carta bibula sul margine della palpebra inferiore e la misurazione della porzione della striscia che risulta impregnata di lacrima dopo 10 secondi. 

Terapie e trattamenti per l’occhio secco

La secchezza oculare può essere trattata mediante due approcci terapeutici mirati a ripristinare l’omeostasi lacrimale. La terapia topica rappresenta sempre la prima alternativa e prevede l’instillazione di colliri ad azione lubrificante, quali le lacrime artificiali e i colliri ad azione farmacologica. Questi ultimi si basano sull’utilizzo di principi attivi ad azione antinfiammatoria e cortisonica e richiedono una prescrizione medica. La terapia topica richiede applicazioni quotidiane frequenti e il rispetto di tempi di instillazione precisi. Alla terapia topica possono essere associati trattamenti specifici volti a massimizzare i benefici, fra questi troviamo: 

  1. la luce pulsata (IPL), un trattamento poco invasivo e di breve durata utile per tutte le forme di occhio secco evaporativo, nelle quali si assiste a una diminuzione di funzionalità delle ghiandole di Meibomio, indispensabili per la corretta composizione del film lacrimale, in particolare per la produzione dei lipidi contenuti nello strato più esterno delle lacrime, che impermeabilizzano il film lacrimale ritardandone l’evaporazione; 
  2. i tappini lacrimali (punctual plugs), indicati soprattutto nelle forme iposecretive di occhio secco, dispositivi medici specifici per l’occhio con applicazione rapida e indolore, generalmente costituiti da materiale riassorbibile come collagene, silicone e gelatina, impiegati per bloccare il deflusso delle lacrime e aumentare al tempo stesso il volume del film lacrimale presente sulla superficie oculare; 
  3. il Lipiflow, un trattamento finalizzato a liberare i condotti delle ghiandole di Meibomio, che nelle forme di occhio secco evaporativo risultano spesso occlusi, mediante l’utilizzo di uno strumento che esercita una pressione specifica sulle palpebre coperte da apposite coppette rigide; 
  4. le lenti sclerali, dispositivi terapeutici indicati per le forme più gravi di occhio secco, che determinano la formazione di un serbatoio di film lacrimale fra lente e superficie oculare, con effetto lubrificante continuo e prolungato accompagnato da una riduzione della sintomatologia. 

Consigli per evitare o alleviare la sintomatologia dell’occhio secco

Seguendo alcuni consigli è possibile eliminare o quantomeno alleviare i sintomi dell’occhio secco: 

  • ammiccare correttamente: una chiusura palpebrale incompleta o poco frequente determina una maggiore evaporazione del film lacrimale, con aumento della sensazione di secchezza oculare, per questo motivo ammiccare correttamente è importante, perché solo chiudendo e riaprendo bene le palpebre il film lacrimale viene ripristinato in modo uniforme sulla superficie oculare; 
  • ridurre il tempo di utilizzo di smartphone, tablet e computer: durante l’esposizione agli schermi di questi dispositivi il numero degli ammiccamenti si riduce drasticamente, con conseguente aumento della sensazione di secchezza oculare e dei fastidi ad essa associati;  
  • evitare un uso eccessivo delle lenti a contatto: indossare le lenti a contatto per più di sei ore al giorno agevola la comparsa o l’aumento della secchezza oculare e degli stati infiammatori della superficie dell’occhio;  
  • utilizzare i sostituti lacrimali: se si accusa una sensazione di corpo estraneo nell’occhio è consigliabile fare uso quotidiano, con più instillazioni al giorno, di sostituti lacrimali, ciò consente di lubrificare gli occhi e alleviare la sensazione di irritazione o bruciore; 
  • seguire una dieta ricca di frutta e verdura: l’assunzione di alimenti con alto valore nutritivo contribuisce al mantenimento della buona salute degli occhi, in particolare quelli ricchi di vitamina A, perché hanno un ruolo protettivo sull’epitelio corneale, e di acidi grassi polinsaturi (tra cui gli Omega 3 e gli Omega 6), perché partecipano alla produzione dello strato lipidico del film lacrimale; 
  • proteggere gli occhi dagli UV: utilizzare occhiali con lenti filtranti nelle giornate di  sole forte protegge gli occhi dall’azione nociva delle radiazioni UV, proteggendoli inoltre dalle correnti d’aria, che agevolano l’evaporazione del film lacrimale lasciando gli occhi secchi.

Il Centro Rome Vision Clinic è specializzato nella cura della sindrome dell’occhio secco e dispone di  strumenti di diagnostica avanzati, che permettono di predisporre terapie efficaci e personalizzate per ogni paziente. 

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