AMD neovascolare ed edema maculare diabetico

Meno iniezioni intravitreali con il nuovo farmaco anti-VEGF

Faricimab (nome commerciale Vabysmo) è l’ultimo arrivato nella famiglia dei farmaci anti-VEGF ed è stato recentemente approvato dall’AIFA per il trattamento dei pazienti affetti da degenerazione maculare legata all’età (AMD) di tipo neovascolare ed edema maculare diabetico.

La AMD neovascolare e il DME sono gravi patologie oculari che possono causare la perdita irreversibile della visione centrale e rappresentano le principali cause di ipovisione e cecità legale nella popolazione anziana (AMD) e in età lavorativa (DME).

Pur presentando eziologie completamente diverse, AMD neovascolare e DME sono entrambe caratterizzate da un’instabilità vascolare che determina fenomeni di essudazione e/o emorragia a livello della macula, l’area della retina più ricca di fotorecettori e responsabile della visione nitida e dettagliata (visione centrale)

Nei pazienti affetti da AMD neovascolare e DME si vengono a creare accumulo e ristagno di liquidi sotto la macula, con alterazione del tessuto maculare, danno ai fotorecettori e, conseguentemente, deficit visivi che rendono difficile, e nei casi più gravi impossibile, leggere, eseguire lavori di precisione, riconoscere i volti delle persone, guidare l’automobile ecc.

Gli anti-VEGF sono anticorpi monoclonali che riconoscono e inattivano in modo specifico una o più forme del fattore di crescita dell’endotelio vascolare (VEGF), ritenuto la principale causa dell’instabilità vascolare retinica che caratterizza la AMD neovascolare e il DME, e sono stati i primi farmaci che hanno permesso di trattare queste patologie altrimenti prive di opzioni terapeutiche efficaci.

Gli anti-VEGF sono somministrati direttamente all’interno dell’occhio mediante iniezione intravitreale e presentano una buona efficacia nel rallentare il danno retinico, tuttavia questi farmaci presentano il limite di avere un’efficacia terapeutica relativamente breve (circa 8 settimane nel caso di aflibercept). La frequente reiterazione del trattamento iniettivo presenta ripercussioni negative sullo stato psicologico dei pazienti e anche sulla spesa della sanità pubblica.

Faricimab si distingue dagli altri farmaci anti-VEGF in quanto, oltre al VEGF, inibisce anche l’angiopoietina 2 (Ang-2), un altro importante fattore che interviene nell’insorgenza dell’AMD neovascolare e nel DME. Questo è il primo anticorpo monoclonale bispecifico progettato appositamente per promuovere sinergicamente la stabilità vascolare con effetto terapeutico potenziato.

Faricimab ha dato prova di sicurezza ed efficacia in diversi studi clinici anche di fase avanzata, sia in pazienti affetti da AMD neovascolare sia in pazienti affetti da DME. I risultati di questi studi hanno dimostrato che faricimab presenta un ottimo profilo di sicurezza, con bassa incidenza di eventi avversi (sovrapponibile a quella degli altri anti-VEGF), ed efficacia terapeutica maggiore, sia in termini di recupero funzionale che di durata (nel 70% dei casi oltre le 12 settimane, contro le 8 settimane di aflibercept).

Faricimab rappresenta quindi una nuova opzione terapeutica di grandissima rilevanza per milioni di persone nel mondo: curare un paziente con 3 iniezioni intravitreali all’anno anziché 6 comporta infatti notevoli benefici sia in termini di riduzione dello stress a carico dei pazienti che di riduzione della spesa a carico del sistema sanitario.

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