Come e perché le apnee del sonno possono nuocere alla salute degli occhi
Russare è normale, soprattutto dopo una certa età, in presenza di congestione nasale, dopo una cena con qualche bicchiere di troppo ecc. Tuttavia, quando il russamento diventa eccessivo e cronico può trattarsi di sindrome delle apnee ostruttive nel sonno (OSAS, dall’inglese Obstructive Sleep Apnea Syndrome), una condizione pericolosa per la salute e in particolare per la salute degli occhi.
L’OSAS è caratterizzata da episodi ripetuti di ostruzione delle vie aeree superiori durante il sonno. Queste ostruzioni, parziali o totali e di durata variabile, determinano una condizione di ipossia, cioè una riduzione di ossigeno nel sangue. Questa sindrome è piuttosto comune, infatti interessa un uomo su quattro e una donna su dieci.
Tra i principali fattori di rischio per l’OSAS troviamo il sovrappeso e l’obesità, l’abitudine al fumo, vie aeree di dimensioni ridotte, storia familiare di apnea del sonno, età avanzata. Tra i principali sintomi dell’OSAS troviamo le apnee notturne (solitamente riferite dal partner), russamento intermittente (solitamente riferito dal partner), cefalea, bocca asciutta, mal di testa e gola infiammata al momento del risveglio, ipertensione arteriosa, eccessiva sonnolenza e mancanza di energie durante il giorno, riduzione della memoria, della concentrazione e della capacità di apprendimento, depressione, irritabilità, oscillazioni dell’umore.
L’OSAS rimane spesso non diagnosticata, anche se oggi i medici cominciano a prestare più attenzione a questa sindrome perché, se non trattata, può causare problemi importanti non solo nella vita quotidiana ma anche sulla salute, a causa del rilascio incontrollato di catecolammine e citochine infiammatorie scatenato dalla mancanza di ossigeno nel sangue. Queste sostanze prodotte in eccesso causano diversi tipi di scompensi a livello cardiocircolatorio e diversi studi scientifici hanno evidenziato che i pazienti con OSAS presentano una maggiore incidenza di ipertensione, ictus, infarto del miocardio, aritmie, diabete, demenza senile e diverse patologie dell’occhio.
Tra le patologie oculari associate all’OSAS troviamo:
- la neuropatia ottica ischemica non arteritica anteriore (NOIA), che si manifesta con una perdita visiva acuta al risveglio e colpisce circa il 70% delle persone affette da OSAS;
- le occlusioni vascolari, che determinano una retinopatia ipertensiva che può dar origine a gravi complicanze quali l’occlusione retinica;
- la retinopatia diabetica proliferante (RDP), che si manifesta nei pazienti diabetici con aumento dell’edema maculare cistoide, formazione di essudati cotonosi e aumento delle aree retiniche ischemiche;
- il papilledema, che si verifica più frequentemente nelle donne giovani e determina il rigonfiamento della papilla ottica;
- la corioretinopatia sierosa centrale (CSCR), più frequente nel genere maschile, che causa il sollevamento della retina neurosensoriale con la comparsa di deficit visivi;
- il glaucoma ad angolo aperto, che determina l’aumento della pressione intraoculare con conseguente danno progressivo al nervo ottico.
Data la gravità delle patologie oculari associate all’OSAS, in presenza di questa sindrome è fondamentale sottoporsi a una visita oculistica specialistica per valutarne l’eventuale presenza e, nel caso, poterle trattare precocemente, con aumento dell’efficacia terapeutica e riduzione dei rischi di gravi ricadute sulla salute dell’occhio.
I pazienti con OSAS o sospetta OSAS necessitano di approfondimenti diagnostici specifici quale ad esempio la polisonnografia (studio del sonno). Il trattamento dell’OSAS è d’interesse multidisciplinare, può essere prescritto da diversi medici specialisti e fortunatamente è in grado di ridimensionare il rischio d’insorgenza di patologie correlate. Le indicazioni terapeutiche si basano sulla valutazione della gravità della condizione e sulle esigenze del paziente.
Poiché le ostruzioni delle vie aeree sono causate da un rilassamento dei tessuti molli della gola, che in posizione distesa si accollano impedendo all’aria di passare liberamente, la terapia per l’OSAS mira al ripristino di un regolare flusso respiratorio.
Nella maggior parte dei casi la terapia per l’OSAS prevede l’utilizzo della macchina C-PAP (Continuous Positive Airway Pressure), in grado di convogliare aria a pressione costante nelle vie aeree superiori del paziente, impedendo l’ostruzione e consentendo una regolare ossigenazione del sangue. Questo trattamento risulta solitamente efficace e presenta effetti collaterali blandi e comunque risolvibili, quali irritazione dell’epidermide, elevata evaporazione delle lacrime (in caso di utilizzo non corretto della maschera) e fastidio legato all’ossigeno. Solo in alcuni casi è necessario ricorrere a un intervento chirurgico per modificare il tono e/o le dimensioni dei tessuti molli delle vie aeree del paziente.