Retinite pigmentosa: in attesa di una terapia genica specifica per la forma legata all’X

La retinite pigmentosa legata all’X (XLRP) è una malattia ereditaria della retina che colpisce quasi esclusivamente i giovani maschi. Questa patologia causa la perdita progressiva dei fotorecettori determinando sintomi quali difficoltà di visione al buio, scarsa capacità di adattamento alle variazioni di luminosità, ipersensibilità alla luce e perdita progressiva del campo visivo periferico. I pazienti affetti da XLRP vanno incontro a un restringimento graduale del campo visivo e intorno all’età di 40-50 anni arrivano ad avere una visione tubulare che rende estremamente difficile, se non impossibile, ambientarsi e muoversi nello spazio circostante.

Image by Darwin Laganzon from Pixabay

La retinite pigmentosa legata all’X è causata da mutazioni a livello del gene RPGR, che codifica per il regolatore della GTPasi della retinite pigmentosa. Anche se queste mutazioni sono rare e la malattia colpisce un giovane ogni 40.000, la XLRP conta più di 17 mila pazienti solo negli USA e nei Paesi dell’EU5 (Italia, Francia, Germania, Spagna e Gran Bretagna). Purtroppo ad oggi non esistono opzioni terapeutiche disponibili e i tanti pazienti affetti e gli specialisti del settore attendono da tempo con trepidazione una nuova possibilità di cura dalla terapia genica.

La terapia genica mira a ripristinare la funzione cellulare persa a causa del “difetto genetico” grazie all’inserimento di una copia “sana” del gene mutato. Attualmente l’unica terapia genica approvata per la retinite pigmentosa è quella della Spark Therapeutics (Luxturna, voretigene neparvovec), indicata però solo per la forma di retinite pigmentosa causata dalla mutazione biallelica del gene RPE65. Una terapia genica specifica per la retinite pigmentosa legata all’X dipendente da mutazioni a carico del gene RPGR è stata creata dalla Beacon Therapeutics, che ha recentemente annunciato per questa terapia l’inizio di uno studio clinico di Fase III denominato VISTA.

La nuova terapia genica per la retinite pigmentosa legata all’X si avvale di AGTC-501 (laruparetigene zavoparvovec), un vettore virale adeno-associato ricombinante che viene somministrato per via intravitreale in un’unica dose e in grado di ripristinare nelle cellule retiniche dei pazienti trattati la sintesi dell’intera proteina RPGR. Per queste sue caratteristiche, i ricercatori ritengono che AGTC-501 sia in grado di salvaguardare la funzionalità dei fotorecettori, sia bastoncelli che coni, con miglioramenti significativi per la qualità di vita dei pazienti affetti da XLRP.

Gli studi clinici effettuati ad oggi per AGTC-501 (HORIZON e SKYLINE) hanno dato ottimi risultati di sicurezza ed efficacia, mostrando per AGTC-501 buona tollerabilità, assenza di eventi avversi clinicamente significativi e miglioramento nella sensibilità retinica e nella funzionalità visiva. VISTA, studio clinico di Fase III multicentrico, randomizzato, controllato, in cieco, è mirato a valutare la sicurezza, l’efficacia e la tollerabilità di una singola iniezione sottoretinica di AGTC-501, con due livelli di dosaggio, rispetto a un gruppo di controllo non trattato. Lo studio comprenderà circa 75 pazienti maschi, di età compresa tra i 12 e i 50 anni e affetti da retinite pigmentosa legata all’X causata da mutazioni nel gene RPGR. L’arruolamento dei partecipanti riguarderà inizialmente solo gli Stati Uniti ma successivamente proseguirà a livello globale.

I dati ottenuti fino ad oggi suggeriscono che AGTC-501 potrebbe presto diventare la prima terapia genica specifica per la XLRP ad essere approvata. Questi dati, insieme a quelli ottenuti dallo studio VISTA, supporteranno collettivamente la presentazione della richiesta di licenza biologica (BLA) negli Stati Uniti e quella di autorizzazione all’immissione in commercio (MAA) nell’Unione Europea.

L’approvazione di AGTC-501 potrebbe rivoluzionare la prognosi dei pazienti affetti da retinite pigmentosa legata all’X, permettendo un buon grado di recupero visivo o quantomeno il mantenimento del visus nei pazienti trattati. Per questo motivo l’avvio dello studio clinico VISTA rappresenta una pietra miliare per lo sviluppo di questa nuova terapia e un reale motivo di speranza per la comunità di pazienti affetti da XLRP, degli oculisti e di tutti gli specialisti del settore oftalmologico che si occupano di patologie degenerative della retina di origine genetica.

Dr. Jung Hee Levialdi Ghiron

Responsabile comunicazione scientifica Rome Vision Clinic

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