Occhio secco: terapia con la luce pulsata

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L’arrivo della stagione invernale porta con sé non solo un forte abbassamento delle temperature, ma anche un cambiamento delle abitudini quotidiane: si passa più tempo in luoghi chiusi, riducendo così l’esposizione al sole, mentre l’uso eccessivo dei riscaldamenti domestici crea un ambiente secco perché con un basso tasso di umidità, provocando mal di testa e secchezza a livello della gola e degli occhi. Questa situazione predispone ad occhio secco evaporativo che comporta bruciore e rossore oculare, sensazione di corpo estraneo e visione sfuocata che spesso tende a tornare nitida dopo un ammiccamento. Proprio per questo, uno dei più promettenti trattamenti per l’occhio secco evaporativo ad oggi disponibile è la luce pulsata (IPL) che, attraverso una luce non laser, permette di ottenere benefici immediati.

Che cos’è l’occhio secco evaporativo?

Oggigiorno la secchezza oculare è un disturbo molto frequente sia tra i più giovani che tra le persone di età adulta, soprattutto per l’evoluzione del lavoro in smartworking che ha portato ad un aumento dell’incidenza dell’occhio secco. È possibile distinguere due forme di secchezza oculare, una iposecretiva e l’altra evaporativa, che rappresenta la forma maggioritaria. L’occhio secco evaporativo è definito da una veloce evaporazione della lacrima dalla superficie oculare: tra un ammiccamento e l’altro gli occhi si asciugano facendo avvertire un intenso bruciore oculare. Questa situazione, perpetuandosi, tende a determinare un’infiammazione della superficie oculare, con costante rossore e sensazione di sabbia negli occhi, che può diventare cronico.

Molte forme di occhio secco evaporativo trovano causa nella riduzione della componente lipidica contenuta nella lacrima. I lipidi, infatti, sono molecole importanti perché permettono di impermeabilizzare il film lacrimale ritardandone l’evaporazione. I lipidi sono fondamentali per una corretta composizione della lacrima e sono prodotti dalle ghiandole di Meibomio che, nei casi di occhio secco evaporativo, risultano spesso ipofunzionanti perché ostruite, causando bruciore e rossore oculare. Lo spessore dello strato di lipidi contenuti nelle lacrime può variare tra un individuo e l’altro: quando lo strato lipidico è scarso, l’aria calda secca presente negli ambienti domestici fa evaporare velocemente la lacrima priva di lipidi provocando bruciore oculare.

Diagnosi e cura

Il test d’elezione per diagnosticare le forme di occhio secco evaporativo è rappresentato dal Break Up Time (identificato con l’acronimo B.U.T), che consente di misurare il tempo entro il quale la lacrima evapora lasciando la superficie oculare asciutta. I valori di Break Up Time rientrano in un range di normalità se superiori ai 10 secondi per occhio e dipendono dalla quantità di lipidi disciolti nella lacrima.
Il primo approccio per la terapia dell’occhio secco evaporativo è rappresentato dall’uso di sostituti lacrimali ad azione lubrificante che idratano la superficie oculare; in questo modo si riduce l’attrito tra occhio e palpebra superiore che si viene a creare quando gli occhi sono molto secchi. Sono però disponibili anche colliri a base di corticosteroidi e antiinfiammatori, utilizzabili solo su prescrizione medica, volti a ridurre l’infiammazione a carico della superficie oculare. La terapia farmacologica prevede più somministrazioni durante la giornata, spesso per lunghi periodi ed in alcuni casi non è risolutiva. Inoltre, il costo medio-elevato dei sostituti lacrimali porta spesso le persone ad abbandonare la terapia. Per questi motivi sono stati introdotti trattamenti specifici per tutte le forme di occhio secco evaporativo che consentono di ottenere benefici che si mantengono nel tempo. Fra questi parliamo della luce pulsata.

La luce pulsata: in cosa consiste?

La luce pulsata (o IPL) rappresenta la più efficace terapia per tutte le forme di occhio secco evaporativo. Il sistema IPL, dapprima utilizzato per problematiche di carattere dermatologico, è stato poi approvato dall’FDA anche per l’uso nel settore oculistico in virtù dell’elevato grado di sicurezza ed efficacia.

La macchina IPL si compone di un manipolo collegato ad un motore centrale dal quale vengono generati impulsi di luce non laser che viene direzionata verso le palpebre inferiori e superiori. Il trattamento è veloce, indolore e non invasivo. Prima del trattamento vengono anteposte due coppette rigide sugli occhi chiusi del paziente e coperti nei o cicatrici eventualmente presenti sulle palpebre. Solo a questo punto il medico oculista dà avvio al trattamento, durante il quale gli impulsi erogati dal manipolo permettono di sciogliere i lipidi contenuti nelle ghiandole di Meibomio, che vanno ad integrarsi nelle lacrime.

In questo modo il film lacrimale risulta nuovamente stabile ed equilibrato e gli occhi non sono più soggetti a secchezza tra un ammiccamento e l’altro, con attenuazione o eliminazione della sintomatologia dolorosa. Per ottenere il massimo beneficio dalla luce pulsata è consigliabile sottoporsi a un ciclo di almeno quattro trattamenti ad intervalli ben precisi, al quale può essere eventualmente integrato un trattamento di richiamo a distanza di sei mesi o più.

Rischi e benefici

Il trattamento con luce pulsata garantisce una liquefazione dei lipidi contenuti nelle ghiandole di Meibomio presenti sulle palpebre superiori e inferiori, con disostruzione quasi immediata delle ghiandole stesse. I lipidi disciolti si riversano nella lacrima, fornendo un beneficio quasi immediato. Il dispositivo IPL è dotato di marchio CE e sfrutta un sistema approvato dalla FDA, a garanzia della sicurezza e dell’efficacia della procedura. Per questo motivo non ci sono rischi per il paziente né limiti di età per eseguire il trattamento. Tuttavia, per precauzione, è preferibile escludere tutti coloro che sono in cura per epilessia o che assumono farmaci fotosensibilizzanti. I benefici della luce pulsata conferiscono un beneficio oculare quasi immediato e duraturo nel tempo.

Consigli utili

L’occhio secco è una condizione oculare che presenta una molteplicità di fattori di rischio. Innanzitutto, è importante modulare la temperatura dei caloriferi negli ambienti interni, evitando temperature troppo elevate. Anche un’alimentazione poco sana ed equilibrata gioca un ruolo chiave nell’insorgenza della secchezza oculare. Per il mantenimento della salute della superficie corneale, infatti, è consigliabile un consumo elevato di cibi ricchi di vitamina A e acidi grassi poliinsaturi (tra questi il latte, le uova, il pesce azzurro, la verdura a foglia verde e la frutta di colore arancione). Questi alimenti non solo svolgono un’azione protettiva sugli epiteli, tra cui quello della cornea, ma permettono anche il corretto funzionamento delle strutture interne dell’occhio, tra cui la retina.

Maggiori Informazioni

Dr. Alessia Bottoni

Biotecnologa e Ortottista esperta in Dry Eye

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