Nuova Terapia Genica per la Malattia di Stargardt

La malattia di Stargardt è una distrofia retinica ereditaria rara che colpisce la macula, la parte centrale della retina responsabile dell’acuità visiva, determinando ipovisione e cecità in età giovanile. Questa patologia è causata da mutazioni a livello del gene ABCA4, che codifica per la proteina ABCA4, essenziale per il corretto funzionamento dei fotorecettori: se la proteina non viene sintetizzata o è difettosa si innescano dei meccanismi fisiopatologici che determinano la perdita progressiva della visione centrale.

Ad oggi non esiste alcuna cura in grado di fermare o rallentare la malattia di Stargardt. L’assenza di una terapia genica “classica” dipende in gran parte dalle grandi dimensioni del gene ABCA4, che ne hanno reso impossibile l’impacchettamento in un unico vettore virale con le tecnologie fino ad ora disponibili.

Nuove prospettive terapeutiche arrivano da una terapia genica sperimentale ideata dall’azienda SpliceBio, che combina due piattaforme tecnologiche innovative: la “dual AAV vectors” – basata sull’utilizzo di due vettori virali AAV per veicolare una copia sana del gene ABCA4 divisa in due metà – e la “protein splicing” – basata sull’utilizzo di proteine create in laboratorio in grado di assemblare una proteina ABCA4 completa partendo dalle due metà.

La nuova terapia, denominata SB-007, mira ad aggirare le criticità dovute alle dimensioni troppo grandi del gene ABCA4 e fornire alle cellule retiniche dei pazienti una proteina ABCA4 funzionante indipendente dal tipo di mutazione del gene ABCA4, proponendosi così come terapia “universale” per tutti i pazienti affetti da malattia di Stargardt.

La Splice Bio ha ottenuto il consenso della Food and Drug Administration (FDA) per l’avvio della prima sperimentazione clinica per SB-007 nel dicembre del 2024.  Lo studio clinico, denominato ASTRA, di Fase 1/2, è iniziato nella prima metà di quest’anno con il trattamento del primo paziente e ha la finalità di valutare la sicurezza del nuovo farmaco (risposta immunitaria, tossicità locale – in particolare a livello della retina – ed effetti indesiderati) e, in seconda analisi, la sua efficacia nei pazienti affetti da malattia di Stargardt.

I risultati dello studio clinico potranno essere valutati in modo particolarmente accurato anche grazie a un altro studio di tipo osservazionale parallelo, denominato POLARIS, mirato a comprendere meglio l’evoluzione naturale della malattia di Stargardt (definendo biomarcatori, endpoint clinici, criteri di inclusione ecc.).

La FDA e la Commissione Europea hanno concesso a SB-007 la designazione di “farmaco orfano”, riconoscendo il bisogno terapeutico inatteso dei pazienti affetti da malattia di Stargardt e favorendo investimenti preziosi per accelerare lo sviluppo di questa innovativa terapia.

La possibilità di ripristinare la proteina ABCA4 nella retina rappresenterebbe già di per sé un risultato molto importante per SB-007. Validare l’efficacia terapeutica della terapia in termini di rallentamento della progressione della malattia, stabilizzazione del visus e, come si spera, miglioramenti apprezzabili nella visione aprirebbe uno scenario terapeutico rivoluzionario per i pazienti affetti e per tutto il mondo dell’oftalmologia.

Per poter disporre di risultati attendibili ci vorranno ancora diversi mesi, ciononostante ci teniamo a sottolineare che SB-007 è una tra le terapie più promettenti tra quelle in via di sviluppo per la malattia di Stargardt e per tale motivo seguiremo con attenzione – e vi invitiamo a farlo con noi – gli sviluppi della sperimentazione.

Dr. Jung Hee Levialdi Ghiron
Responsabile comunicazione scientifica Rome Vision Clinic

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