La chirurgia della cataratta prevede l’asportazione del cristallino opacizzato e la sua sostituzione con una lente intraoculare (IOL) perfettamente trasparente. L’intervento è necessario in quanto con il trascorrere del tempo l’opacizzazione del cristallino diviene man mano più marcata e i deficit visivi che ne conseguono interferiscono sempre di più con il normale svolgimento delle attività quotidiane.
Prima dell’intervento è necessario eseguire una serie di esami oculistici volti a misurare determinati parametri dell’occhio, con il fine di stabilire la tecnica chirurgica più appropriata e scegliere la lente intraoculare più adatta.
Oggigiorno esistono diversi tipi di lenti intraoculari: oltre alle IOL monofocali – che permettono la messa a fuoco solo per lontano, solo per vicino o solo per distanze intermedie – sono disponibili anche IOL multifocali o a profondità di fuoco estesa (EDOF), lenti di ultima generazione che garantiscono un range molto più ampio di messa a fuoco, ad esempio per lontano e per vicino, per lontano e per distanze intermedie o per distanze intermedie e per vicino, riducendo così il tempo di utilizzo degli occhiali.
La scelta corretta delle IOL consente al paziente di dover utilizzare gli occhiali da vista solo in alcune situazioni che, idealmente, dovrebbero essere quelle che si presentano con minore frequenza nella sua vita quotidiana.
Ogni persona ha uno stile di vita differente e la scelta delle IOL da impiantare deve essere necessariamente personalizzata: un conducente di automezzi, un terminalista e uno studioso di testi antichi avranno bisogno di IOL differenti. La scelta delle IOL deve quindi essere basata sulle abitudini visive del paziente e la correttezza di tale scelta è di fondamentale importanza per il suo comfort visivo dopo l’intervento.
Nonostante la disponibilità di tecniche chirurgiche estremamente evolute e di lenti altamente performanti, oggigiorno esiste ancora la possibilità che il paziente non sia pienamente soddisfatto dopo l’intervento di cataratta. Ciò dipende solitamente da una scelta errata delle IOL, che si traduce nella scomodità di dover portare gli occhiali per la maggior parte del tempo, laddove una scelta corretta delle IOL comporta un utilizzo degli occhiali estremamente ridotto.
La scelta delle IOL viene fatta in occasione della visita oculistica pre-chirurgica e si basa sulle abitudini visive del paziente riferite all’oculista chirurgo dal paziente stesso. Non di rado, però, seppur in totale buona fede, il paziente fornisce indicazioni imprecise o non veritiere, determinando decisioni che si ripercuotono poi negativamente sul suo grado di soddisfazione visiva dopo la chirurgia di cataratta.
L’intelligenza artificiale si rivela estremamente utile in questa fase. Le abitudini visive del paziente possono infatti essere acquisite e analizzate in modo oggettivo dall’intelligenza artificiale grazie all’ausilio di un micro-dispositivo installato su un paio di occhiali che vengono indossati dal paziente per un periodo test di almeno 36 ore.
In questo lasso di tempo il dispositivo acquisisce per decine di migliaia di volte la distanza di messa a fuoco utilizzata dal paziente nella sua quotidianità. I dati sulla messa a fuoco sono immagazzinati e inviati a un sistema di intelligenza artificiale che infine li analizza in modo oggettivo, stabilendo così le reali abitudini e necessità visive del paziente.
L’utilizzo dell’intelligenza artificiale consente di determinare senza alcuna possibilità di errore il tipo di lente intraoculare più adatta da impiantare, superando i limiti che possono derivare da un’errata valutazione da parte del paziente o del chirurgo durante la pianificazione e personalizzazione della chirurgia della cataratta.
La scelta delle IOL coadiuvata dall’intelligenza artificiale è già un’opzione disponibile ma ancora non molto diffusa. Riteniamo però che essa rappresenterà nei prossimi anni uno strumento imprescindibile per la corretta programmazione dell’intervento di cataratta, garantendo a ogni paziente un risultato eccellente in termini di comfort visivo, con la massima indipendenza dagli occhiali per tutto il percorso di vita.
Dr. Jung Hee Levialdi Ghiron
Responsabile comunicazione scientifica Rome Vision Clinic