La retinopatia diabetica proliferante è la forma più grave di retinopatia diabetica e può compromettere la visione in modo severo e irreversibile.
La retinopatia diabetica proliferante (PDR) viene classificata in precoce, alto rischio e severa. L’alto rischio è definito da una neovascolarizzazione da moderata a severa del disco ottico (>1/3 -1/2 dell’area del disco ottico), qualsiasi neovascolarizzazione del nervo ottico se sono presenti emorragie vitreali o pre-retinche, o una neovascolarizzazione da moderata a severa ovunque sulla retina (pari almeno a metà dell’area del disco ottico) se sono presenti emorragie vitreali o pre-retiniche.
La neovascolarizzazione patologica è causata da uno stato d’ipossia, ossia di scarsa ossigenazione, indotto dalla presenza di una o più aree ischemiche nella retina. In tali circostanze, l’occhio “risponde” promuovendo la crescita di nuovi vasi sanguini definiti “immaturi”, che presentano una struttura particolarmente fragile e alterata.
I neovasi patologici non ossigenano efficientemente il tessuto retinico al contrario lo danneggiano. Essi infatti possono dar luogo a piccole emorragie o ad accumulo di plasma a livello retinico, causando la formazione di un tessuto pseudo-fibrotico. La compresenza di tessuto pseudo-fibrotico e di neovasi patologici può portare alla proliferazione vitreo-retinica e alla formazione di membrane fibrovascolari.
Queste membrane pseudo-cicatriziali che nel tempo si contraggono, deformando il profilo retinico e causano visione distorta e calo del visus. Se le membrane fibrovascolari compaiono nella parte più centrale della retina, esse possono dar luogo alla comparsa di zone (scotomi) scure nel campo visivo o addirittura alla perdita della visione centrale.