Vincent van Gogh dipinse la chiesa di Auvers-sur-Oise con linee ricurve e oscillanti perché la vedeva così? E cosa significa se anche noi vediamo il mondo deformato in quel modo, come se lo guardassimo attraverso una bolla d’acqua?
Ci sembra interessante ricordare un articolo apparso su l’Espresso l’11 aprile 2013 perché parla della corioretinopatia sierosa centrale (CSCR, dall’inglese Central Serous Chorioretinopathy), una patologia oculare legata allo stress, e spiega come vedono i pazienti che ne sono affetti, mettendo in correlazione la sintomatologia della CSCR con le forme rappresentate nel celebre quadro di van Gogh, che lo ha dipinto nel periodo più stressante della sua vita.
Ogni malattia presenta dei sintomi più o meno specifici a seconda del distretto anatomico colpito. Molte patologie oculari determinano una sintomatologia a carico del sistema visivo, con deficit nel visus più o meno marcati. Anche se oggi una diagnosi accurata si basa sempre più spesso sui risultati di esami diagnostici – strumentali, molecolari ecc. – molto avanzati, la ricerca di una diagnosi parte quasi sempre dalla presenza – e soprattutto dal riconoscimento – di uno o più sintomi: capire che esiste un problema è il primo passo per risolvere quel problema e per la maggior parte delle patologie, comprese quelle oculari, una diagnosi precoce è fondamentale per il buon esito terapeutico.
La corioretinopatia sierosa centrale è una patologia rara, infatti colpisce 10 persone ogni 100 mila, ma essendo correlata allo stress è in forte aumento in molti Paesi. La CSCR insorge a causa di un rilascio massiccio di sostanze legate allo stress, quali le catecolamine, che determinano il rigonfiamento della coroide – la struttura vascolare che si trova sotto la retina – e la fissurazione del tessuto retinico. La compromissione della struttura retinica permette il passaggio di siero dalla coroide, con accumulo del siero stesso sotto la retina.
In presenza di edema, il tessuto retinico si solleva e ai pazienti sembra di vedere attraverso una bolla d’acqua. La compromissione anatomica prolungata del tessuto retinico può causare un danno ai fotorecettori, le cellule nervose responsabili della visione, per cui se la CSCR non viene diagnosticata per tempo e trattata in modo adeguato si possono venire a determinare danni permanenti alla visione.
Le linee distorte del quadro di van Gogh delineano forme sorprendentemente simili a quelle percepite dai pazienti affetti da corioretinopatia sierosa centrale durante un attacco acuto della patologia. L’artista ha dipinto quel quadro in un periodo di fortissimo stress e nelle tele successive le distorsioni non sono più presenti. Anche questa particolarità sosterrebbe l’ipotesi che van Gogh soffrisse proprio di corioretinopatia sierosa centrale, poiché nessun’altra patologia retinica che produce effetti simili può poi regredire spontaneamente in quel modo.
La CSCR può regredire spontaneamente, ma non di rado può ripresentarsi ripetutamente e cronicizzarsi, rappresentando un pericolo per la salute della retina e per la visione. È bene che questa patologia venga diagnosticata in modo corretto e che sia un oculista specializzato in patologie retiniche a suggerire i passi corretti da fare per raggiungere la guarigione.
Con questo articolo abbiamo voluto far conoscere la retinopatia sierosa centrale per sensibilizzare le persone sull’importanza della diagnosi precoce di questa patologia e focalizzare l’attenzione sui possibili sintomi. Ben lungi dal voler indurre le persone a fare autodiagnosi, se la visione dovesse diventare “strana” e il mondo dovesse apparire distorto, come visto attraverso una bolla d’acqua, o semplicemente come la chiesa di Auvers-sur-Oise, è bene richiedere subito una visita oculistica specialistica.
Dr. Jung Hee Levialdi Ghiron
Responsabile comunicazione scientifica Rome Vision Clinic